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Archive for dicembre 2009

Il nostro Roberto Chiovitti ha realizzato in esclusiva per Sette le immagini del backstage dello storico reality di Canale 5.  Oltre 80 telecamere dietro vetri specchiati, impenetrabili agli occhi dei concorrenti, spiano  24 ore su 24 le loro vite nella casa.  Olycom ti svela tutti i segreti dell'”acquario” del Grande Fratello!

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Selling Stock ha pubblicato ieri l’indagine sulla cultura del copyright condotta, nel Regno Unito da Polylooks, a cavallo tra settembre e novembre scorsi.

Lo scenario che ne risulta è inquietante:  non solo è preoccupante la mentalià del “salva con nome” della popolazione in generale ma, anche quella dei professionisti del settore (produttori d’immagini e agenzie grafico-pubblicitarie per capirci).

Molte persone che dovrebbero pagare per il diritto di utilizzo delle immagini non lo fanno a causa di una mancanza di comprensione delle regole dell’industria fotografica  e delle terminologie sul copyright.

Il sondaggio di Polylooks rivela che quasi la metà (44%) tra marketing manager, PR e professionisti nell’ambito editoriale pensa che l’immagine royalty-free sia un’immagine ‘free’ nel senso che può essere utilizzata senza essere pagata. Peggio ancora, il 37% degli intervistati ha ammesso di aver utilizzato illegalmente immagini scaricandole da Internet.

Solo il 21% dei creativi professionisti capisce il significato della parola  “royalty-free.” E ancora,  solo il 16,5% definisce correttamente il significato di “rights-managed”.

85% dei professionisti creativi non ha familiarità con il termine ‘microstock’.

Questi stessi professionisti – visto l’unificarsi della figura dell’art-buyer con quella del creativo (nelle piccole realtà) – hanno oggi il controllo dei bugdet di spesa sulle immagini: su base mensile, il 44% legalmente scarica da uno a cinque immagini, il 7% acquista più di 11 immagini, e il 5% spende oltre 100 £ in immagini di stock.  Nonostante ciò, oltre l’81% degli intervistati ha dichiarato di aver utilizzato immagini  senza pagarne l’ utilizzo e di non sentirsi affatto in colpa.

C’era una volta la cultura del copyright, ma questa volta la storia non finisce con ‘ E vissero tutti felici e contenti ‘.

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Massimo Sestini iniziò la sua carriera di fotografo a 17 anni al fianco di Walfrido Chiarini – fondatore di Olycom.
L’indiscusso talento lo ha portato in trent’anni di carriera ad entrare nella rosa dei più grandi fotografi italiani.

Massimo Sestini incarna tutte le doti di un fotografo di successo, in grado di raccontare attraverso i suoi ritratti e immagini di cronaca, il costume e la cultura del nostro Paese nel mondo.

Olycom celebra questo ritorno a casa stringendo un’alleanza strategica con l’agenzia fotografica di Massimo Sestini, alla quale fanno capo dieci fotografi di staff ed una ventina di corrispondenti.

Un milione d’immagini d’interesse nazionale ha da oggi un nuovo display distributivo, ciò a vantaggio di tutti coloro che fanno della comunicazione visiva il loro mestiere.

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Il sostegno a Gamma dato da numerosi intellettuali e dallo stesso ministro della Cultura francese, Frederic Mitterran, non è bastato.

L’agenzia Gamma che ha contribuito a rendere Parigi negli anni ’70,’80 e ’90 la capitale mondiale del fotogiornalismo, chiude i battenti. Dopo 43 anni di immagine mitiche, come quelle del maggio ’68 e della guerra del Vietnam, l’agenzia Gamma – fondata da Raymond Depardon e Gilles Caron – ora è in liquidazione, dopo che la società Eyedea Presse, che gestisce la branca di fotogiornalismo di Eyedea e quindi Gamma, è finita davanti al tribunale fallimentare.

Tra i grandi fotografi di Gamma il fondatore Raymond Depardon, che nel videodocumentario ‘Reporters’ del 1981, mostra i fotografi di Gamma al lavoro durante la campagna presidenziale francese. Poi Gilles Caron, scomparso in Cambogia nel 1970, che scattò la foto più celebre del Maggio francese, quel Daniel Cohn-Bendit sorridente in segno di scherno davanti a un poliziotto. Francoise Demulder fu invece il primo fotografo donna a vincere il World Presss Photo of the Year nel 1976, una sorta di Nobel della disciplina.

Gamma non dispone del suo archivio, acquistato interamente dall’americana Corbis, ha sofferto la crisi dei giornali e la concorrenza delle agenzie di stampa e di Internet, perdendo – secondo il quotidiano Le Monde – circa 300.000 euro al mese.

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Cronaca, politica, sport, celebrità e reali sono le specialità della nota agenzia Abaca Press Francia e Abaca USA.

Nata nel 1994, Abaca nel 2002 apre una sede negli Stati Uniti per sviluppare la sua produzione fotografica di eventi e personaggi famosi americani. Dal 2008 Abaca USA è partecipata al 50% da Press Association: ciò ha dato grande impulso all’ampliamento dei servizi e delle immagini proposte.

Abaca sceglie Olycom per la commercializzazione della sua produzione, in linea con le richieste iconografiche e con lo stile del mercato editoriale italiano.

Grazie a tale alleanza strategica, da oggi Olycom offre 400.000 nuove immagini sul mercato Italiano.

Contattaci, saremo a tua disposizione per ricercare l’immagine più adatta a te e ai tuoi progetti.

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RiP: A remix manifesto (USA/2008) è un documentario canadese realizzato dal dj Brett Gaylor dopo 6 anni di lavoro colletivo.  Si tratta di un compedio istruttivo di alcune delle principali problematiche e opportunità che il passaggio dalla cultura del copyright a quella del copyleft ha sollevato.

Gaylor offre per noi addetti al lavori importanti spunti di riflessione delineando la cultura del public domain (contrapposta a quella del copyright) e tentendo di dimostrare come l’arte si sia sempre basata su materiali già esistenti rielaborati in forme inedite.

“Questo film parla di una guerra, una guerra sulle idee. Il terreno di questa battaglia è internet”.

Documentario liberamente scaricabile e visibile in rete.

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Quarantasettenne o Modella anoressica?!

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Il Servizio televisivo sulla Violazione della Privacy, realizzato da RSI Radiotelevisione Svizzera è stato trasmesso il 3 novembre 2009 ed è oggi visibile sul sito web di RSI LA1.

RSI ritenendo Olycom un punto di riferimento tra le agenzie italiane che realizzano immagini di celebrities:  Fino a che punto può spingersi un paparazzo?

Per saperne di più,  guarda l’intervista fatta a Fabrizio e a Claudio Mangiarotti!

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