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Archive for marzo 2010

Photographer - Canio Romaniello

Quando hai iniziato la tua carriera di fotografo?

C. Romaniello –
Ho iniziato per volere della sorte, è avvenuto tutto in tre giorni. Lo ricordo come fosse ieri: era il giugno del 1986, frequentavo una scuola di comunicazione e volevo fare il fotografo.
Da ragazzo non mi è mai importato nulla del motorino o della moda – a me piaceva passare il tempo nelle biblioteche a divorare i giornali e stare in giro ad osservare la realtà con la mia macchina fotografica.
Bé, un giorno mi presento nella redazione di La Repubblica con un reportage sui cosiddetti metallari, fenomeno giovanile dell’epoca legato alla musica rock. Al photo editor piacciono le immagini e decide di acquistarne cinque a 35.000 lire l’una! Due giorni dopo, ancora esaltato dalla vendita, esco da scuola e davanti al tribunale vedo un fotografo allontanarsi con la macchina al collo. Lo inseguo e attacco bottone – lui mi dice “se vuoi fare il fotografo ti consiglio di entrare in un’agenzia, prova in Olympia”.

Come ti sei proposto? Com’è avvenuto il primo contatto con l’agenzia?

C. Romaniello –
Nessuna telefonata! Mi sono presentato alla reception ma Walfrido non c’era. Mi dicono di ripresentarmi al suo rientro dal Festival di Cannes dove sta lavorando.
Una settimana dopo mi sono ripresentato in Agenzia e l’ho incontrato. Walfrido ha guardato le mie foto e chiesto se l’inquadratura delle immagini era fatta in camera oscusa o direttamente dalla fotocamera. “Ok, puoi fare una settimana di prova” e da lì tutto è cominciato. Con lui ho fatto la gavetta, seguendolo passo passo ho imparato tutto quello che oggi so del mestiere di fotografo e io per questo gli sarò sempre riconoscente.
E’ stato amore a prima vista, mi sono ritrovato subito nella sua apertura mentale. Sono rimasto folgorato dalla sua curiosità intellettuale e dal suo entuasismo, non solo professionale ma per la vita in generale!
Nel 1989 ho guadagnato la sua fiducia, realizzando da solo il servizio al ballo delle Debuttanti di Vienna, evento all’epoca importante trattandosi della prima edizione dopo la sua sospensione dal 1968.
Walfrido, che è un maestro delle pubbliche relazioni mi diceva sempre “Ricordati che questa è l’università della fotografia!” – quelle parole ancora oggi mi tornano in mente perché davvero ho avuto modo di lavorare con delle persone che sono state per me dei veri e propri maestri da prendere come esempio.

E dopo la Gavetta?


C. Romaniello –
Fotograficamente ho seguito tutto, dalla cronaca agli eventi. La mia passione è sempre stata la politica e tutti gli eventi che ci girano intorno: non mi sono mai perso un’assemblea della Fiat finché l’avvocato era in vita. La passione per il bel mondo, quella me l’ha trasmessa Walfrido. Seguo con particolare interesse i festival, i premi letterari e gli eventi in generale legati alla cultura e all’arte.

Cos’è cambiato con l’avvento della fotografia digitale?


C. Romaniello –
All’epoca in cui io ho cominciato questo lavoro era puramente artigianale: c’era la chimica e si stampava in camera oscura. Oggi con il digitale, varie fasi di lavorazione sono state eliminate, ciò comporta maggior lavoro in post-produzione per i fotografi. Molte più persone hanno accesso alla professione, le immagini in circolazione sono aumentate e se aggiungiamo la crisi mondiale e quella dell’editoria, i tempi non possono certo definirsi facili.

Secondo te quali doti deve avere un buon fotografo?


C. Romaniello –
Avere padronanza del mezzo tecnico certo è fondamentale, ma altrettanto importante è essere curiosi e avere una grande capacità di osservazione.

È indispensabile informarsi: “se non sai, non fai!”, questo è il mio motto. Tra le righe si scoprono delle notizie interessanti.  Ricordo un articolo di Giorgio Bocca in cui lessi “..nonno Silvio”, all’epoca nessuno sapeva che Berlusconi avesse una nipote figlia di Piersilvio!

Si tratta di un lavoro dove la componente emotiva è determinante. Richiede molto sacrificio ed energie, sia mentali che fisiche. Il susseguirsi degli eventi ti porta ad affezionarti agli eventi stessi, ai quali non puoi non partecipare! Questo, a volte, porta persino a mettere in secondo piano gli affetti personali.

In questo mestiere aiuta moltissimo una certa faccia tosta. A volte questo mio modo di fare può sembrare troppo veemente ma in realtà è semplicemente entusiasmo e voglia di fare bene, e chi ho di fronte lo percepisce. Un buon fotografo è anche un pò ‘psicologo’, capisce le persone e come lavorare con loro. La precisione nella preparazione e la ricerca dell’originalità, cercando di inventarsi sempre qualcosa di diverso, sono doti altrettanto importanti.

Se questo blog fosse musica sarebbe..

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Dall’inizio della congiuntura economica negativa che ha colpito l’economia mondiale e il settore editoriale in Italia e nel mondo, sui giornali si sono susseguite notizie legate alla forte crisi che sta colpendo l’editoria italiana.

Di seguito una breve rassegna stampa (tratta da articoli di giornali di questi tre mesi) di alcune delle ultime novità e ristrutturazioni in corso tra i vari gruppi editoriali:

Cairo Editore: chiude il 2009 con ricavi in calo dell’1,4% e un utile netto giù del 6,9%. Sul fronte concessionaria pubblicitaria (per La7, Cartoon Network, Boomerang e Cnn) nel 2009 si segnalano invece ricavi pubblicitari televisivi saliti a 130,4 milioni (+6,4%).

Caltagirone Editore: rispetto al 2008, nel 2009 triplica le perdite nette (a 39,2 milioni di Euro).

De Agostini Editore: a febbraio ha attivato la procedura di mobilità per 235 lavoratori (35% della forza lavoro). È crisi strutturale per le divisioni della cartografia e della vendita porta a porta di dizionari o enciclopedie. De Agostini (attivo anche nella comunicazione, tra tv e cinema) pianifica di diluire le nuove uscite facendo meno prodotti collezionabili ma al contempo di maggiore qualità. Divisione che va bene è invece la scolastica.

Edizioni Mimosa: in liquidazione dallo scorso 18 marzo.

Gruppo San Paolo: al via il restyling di Famiglia Cristiana, da metà Aprile, che riparte con più inchieste, attualità e servizi. Ad ogni numero verrà affiancato un inserto speciale diverso, per abbinare ai contenuti giornalistici informazioni pratiche. Una Famiglia Cristiana ancora più incentrata sulla famiglia e i suoi problemi, spaziando dalle iniziative di legge a sostegno della famiglia fino alle indagini sull’insufficienza degli asili nido in Italia. Nuove rubriche e maggiore spazio alle fotografie.

Gruppo Sole 24 Ore: Chiude il 2009 con una perdita di 52,6 milioni di Euro(-12,3%). La raccolta pubblicitaria in calo di 57 milioni (-23,3%). Le linee guida per affrontare la congiuntura sfavorevole sono la riduzione del numero di alcune testate e dorsi (es. free press 24 Minuti), riduzione dei costi oltre che decremento progressivo del personale. A questo proposito è stato da poco trovato un accordo che prevede la riorganizzazione del quotidiano tra pensionamenti e prepensionamenti (31 giornalisti in uscita dal giornale, sostituiti da 8 precari).

Gruner und Jahr/Mondadori: sceglie i contratti di solidarietà spalmati su un organico di circa 74 giornalisti che vedranno ridursi l’orario di lavoro e relativa retribuzione del 13%. L’obiettivo è far fronte all’eccedenza di personale dopo la sospensione delle pubblicazioni di Top Girl. In dirittura d’arrivo anche le trattative per la cessione del marchio. Il rilancio è affidato a nuove iniziative editoriali, individuate nella macro aree “storia” e “bambini”: arricchimento di Focus Storia e il lancio di Focus Junior, dedicato al mondo degli animali.

Mondadori: L’utile di Mondadori 2009 è più che dimezzato (-64,7%), il fatturato è calato del 15,3%. La raccolta pubblicitaria sui periodici attesa per il 2010 non dovrebbe superare una flessione del -3/4% (ben lontana dal -27% del 2009).

Si prevede il proseguimento del taglio costi per risparmi di 170 milioni di euro entro il 2011, con taglio di 800 dipendenti, fra esoneri incentivati e prepensionamenti.

Valanga di nuovi progetti prevista nel 2010: presenza dei periodici (es. Grazie e Panorama) e libri sull’iPad a metà prezzo, crescita dell’area radio (che completi l’offerta di R101), ingresso nella televisione con proprio canale di moda-lifestyle, restyling per Panorama, Style e Chi, e difesa dei collaterali.

È impossibile dire oggi con certezza quale sarà il futuro dell’informazione ma è chiaro che il passaggio al web è una rivoluzione che il mondo editoriale deve saper affrontare e anche noi.

A gennaio l’audience online ha ottenuto un incremento del +12% rispetto a gennaio 2009.

L‘Italia conta 23,2 milioni di navigatori: gli utenti attivi nel giorno medio crescono del 20%, così come il tempo speso online(+8%) e le pagine viste (+3%).

I dati Audiweb di dicembre 2009 sulla stampa online più seguita sono un chiaro segnale di cambiamento:

Dati: Utenti unici, rispetto al 2008

http://www.repubblica.it/ 1.128.298 + 6%

http://www.corriere.it/ 844.041 +1%

http://www.gazzetta.it/ 497.676 +43%

http://www.ansa.it/ 298.814 +49%

http://www.ilsole24ore.com/ 215.387 -18%

http://www.lastampa.it 201.232 +21%

http://www.donnamoderna.com 184.435 +36%

http://www.corrieredellosport.it/ 172.027 +112%

http://www.ilgiornale.it/ 130.198 n.d.

http://www.tuttosport.com/ 118.131 +195%

http://quotidianiespresso.repubblica.it/ 102.053 +106%

http://www.ilmessaggero.it/ 88.328 n.d.

http://www.style.it/ 78.238 n.d.

http://www.unita.it/ 77.724 +31%

http://www.quattroruote.it/ 66.041 -6%

http://espresso.repubblica.it/ 57.683 +5%

http://quotidianonet.ilsole24ore.com/ 54.927 +2%

http://panorama.it/ 54.831 +19%

Se ci sono sfuggite delle notizie importanti e vuoi segnalarle, ogni commento è  gradito!

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Rupert Murdoch come promesso passa ora all’azione: a Giugno due suoi quotidiani facenti parte della News Corporation ossia The Times e The Sunday Times, diventeranno consultabili online a pagamento.

I costi? Il Times online a Londra costerà una sterlina ossia poco più di un euro. Tuttavia spendendone due si potrà micro-abbonarsi per una settimana intera. Gli abbonati alla versione cartacea, invece, avranno inclusa la consultazione in Rete.

Questa mossa non fa che confermare quanto proclamato da Murdoch durante il suo discorso prima della Federal Trade Commission’s Workshop il 1 Dicembre scorso:

“Right now we have a situation where content creators bear all the costs, while aggregators enjoy many of the benefits. In long term, this is untenable.

We are open to different pay models. But the principle is clear: to paraphrase a famous economist – there’s no such a thing as free news story, and we are going to ensure that we get a fair bur modest price for the value we provide”.

Il business model dei micropagamenti chiamato Paywall ha già diverse varianti: dalla ‘freemium’ ossia metà free-metà a pagamento del New York Times dal 2011, dalla Abc americana più o meno nello stesso periodo, ai francesi L’Express e Le Figaro fino a Le Monde che ha già attivato il servizio, così come lo spagnolo El Mundo.

Jeff Jarvis (giornalista di The Guardian, esperto di new media nonché autore del celebre libro: What Would Google Do?) in risposta alla “strategia Newscorp”, scrive..

Voi cosa ne pensate: come potrà l’informazione continuare ad essere libera, ricca di contenuti, credibile e competitiva nell’era di Internet?

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Accedi al nostro lightbox e guarda la gallery fotografica ..

« In un attimo tu / sei grande, grande, grande / come te, sei grande solamente tu… »

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Guarda le immagini!

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Olycom distribuisce  tutte le immagini editoriali realizzate da Gallo. La sua produzione si concentra oltre che sulle manifestazioni politiche e sportive, entertainment, business, travel, nature – di stretta attualità locale – anche sul creative e il life-style.

Con questa nuova partnership Olycom scende in campo per voi con le migliori immagini dedicate ai prossimi Mondiali di calcio.
A breve su olycom.it verrà lanciata una sezione speciale in cui seguiremo giorno per giorno il countdown fino al kick-off di World FIFA 2010: storia dei Mondiali, stadi, città ospitanti, gadget, mascotte, fan, eventi correlati, squadre e protagonisti.

Contattaci, saremo a tua disposizione per ricercare l’immagine più adatta a te e ai tuoi progetti, e per nuove produzioni su commissione.

Guarda la gallery!

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Porta la firma di Tino Petrelli, fotografo che per decenni fu l’anima dell’agenzia Publifoto e che oggi è forse l’autore più celebrato della storica agenzia. La fotografia delle tre partigiane che incedono sicure imbracciando il mitra è tra le più note dell’iconografia della Resistenza ed è divenuta col tempo un’immagine simbolo dell’emancipazione femminile. Anche se non si può prescindere dal contesto storico, ossia i giorni drammatici e decisivi della Liberazione. La foto fu scattata a Milano, in Via Brera, davanti all’Accademia. La data non sarebbe il 25 di aprile, bensì il 29. Molti dubbi sono stati avanzati anche sulla totale spontaneità della situazione: per alcuni la posa sarebbe stata sollecitata dal fotografo, come dimostrerebbe il fatto che l’uomo sulla destra pretese che il suo volto fosse cancellato dal negativo, per non apparire con un’arma in mano. Al di là delle polemiche, Petrelli è riuscito a restituirci uno stralcio di realtà con un’immagine ad alto impatto emotivo per il contrasto tra la bellezza e la gioventù delle tre ragazze e la violenza espressa dalle armi. Consegnando ai posteri una testimonianza sul contributo delle donne, troppo spesso ignorato, ad una pagina fondamentale della storia italiana. Erano giorni in cui ci voleva coraggio, in cui si moriva con facilità. Dietro la foto infatti, ci sarebbe una storia tragica. La ragazza sulla sinistra è Anna Maria Lù Leone, scomparsa nel 1998. All’epoca aveva 17 anni. Dichiarò di non avere più rivisto le sue compagne, due sorelle giunte dalla Polonia, dopo quel giorno. Aniuska, la govane al centro, morì la sera dello scatto. Uccisa da un proiettile partito accidentalmente dal fucile della sorella (a destra nella foto), di cui non si conosce neppure il nome.

La vicenda fu rivelata dallo storico ed ex – partigiano Mario De Micheli ad Adolfo Mignemi, autore del volume Storia fotografica della Resistenza, (Bollati Boringhieri, 1995) su Corriere della sera, 26 aprile 2009, Angela Frenda.

(Daniela Mericio – Olycom)

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“Un libro appena uscito nelle librerie,  pieno di spunti interessanti che mi ha appassionato. Un testo moderno e con un taglio internazionale finalmente lontano dall’approccio disfattista che sà di tipicamente italiano. Per addetti ai lavori e non, per tutti coloro che vogliono saperne concretamente di più di dove sta andando il mondo della comunicazione – parola scritta, video, audio e grafica!”

Sara – Olycom

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Il celebre fotoreporter belga Tomas van Houtryve, appena eletto Fotografo dell’anno 2010 dal prestigioso Picture of the Year International, è ora rappresentato in Italia da Olycom.

Van Houtryve ha vinto il premio grazie alle sue immagini sull’evoluzione del Comunismo nel XXI secolo, che fanno parte di un ampio progetto portato avanti negli ultimi anni: dal ‘turismo rosso’ in Cina, all’elezione democratica del comunismo in Moldavia, fino al cinquantesimo anniversario della rivoluzione cubana.

Van Houtryve, studente di filosofia, scopre la sua passione per la fotografia durante un programma di studio in Nepal. Dopo la laurea inizia la sua carriera come fotografo di alcuni dei luoghi più inaccessibili della terra, dalla Corea del Nord a Guantanamo Bay ai campi della guerriglia maoista in Himalaya. Queste esperienze a contatto con gli aspetti del comunismo lo segnano portandolo ad approfondire il tema da un punto di vista iconografico.

Il prossimo giugno Houtryve riceverà a Los Angeles questo nuovo importante riconoscimento, che si aggiunge alla vittoria del prestigioso Young Photographer Award a Visa Pour L’Image nel 2006.

Le sue immagini appaiono regolarmente in importanti pubblicazioni internazionali, tra cui TIME, il New York Times Magazine, Newsweek, GEO, Stern, Le Figaro Magazine, Le Monde, The Independent weekend magazines, Smithsonian, Foreign Policy e National Geographic.

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Frédéric Chopin, by Ary Scheffer/Photo12

Nel bicentenario della nascita del pianista e compositore polacco Frèdèric Chopin (1810 –1849) il gruppo Olycom vuole ricordarlo, accanto alle innumerevoli manifestazioni in corso nel mondo, con queste parole della notevole e bella pianista francese Hélène Grimaud:

“..non ci sono limiti all’amore che provo per la musica di Chopin, soprattutto per la sapienza con cui, al pianoforte, ha emancipato la mano sinistra. Con lui, questa “servitrice della mano destra” può finalmente vivere, liberarsi, farsi valere. Chopin inventa la musica ambidestra, un’apertura portentosa nella quale, seguendolo, si precipiteranno Listz, Skrjabin, Ravel e Fauré. La mano sinistra di Chopin ha una voce: canta da baritono suoni aurei. E ha un suo ritmo, non si limita ad accompagnare ma suggerisce, si prende delle libertà, spezza la costrizione del classico (noioso?), arpeggia per inventare l’arabesco, il duetto, il dialogo, il discorso. Chopin ha dato alla mano sinistra la sua voce, e da lei pretende un virtuosismo vertiginoso….amo Chopin per l’armoniosa simmetria che chiede al tocco delle due mani, per la nuova ampiezza, la completezza della tastiera. Con lui la chiave di Fa, prigioniera di gamme strette e convenzionali, si svincola e libera mondi di cui possiede la nota: abissi oceanici, vette luminose, isole abitate da giganti; evoca il caos, osando dissonanze, o la voluttà…” [Hélène Grimaud, Variazioni Selvagge, Bollati Boringhieri, 2006].

Se questo post fosse musica sarebbe:

(Marco Sannella – Olycom)

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