L’abbraccio tra il britannico Tony Nash ed il noto campione italiano Eugenio Monti, detto “il Rosso Volante” per il colore dei capelli e l’audacia, è una di quelle immagini simbolo capace di sintetizzare un’idea in uno scatto.
L’occasione fu quella della gara di bob a due alle Olimpiadi di Innsbruck nel 1964: italiani e inglesi in diretta competizione per la vittoria.
Prima della partenza della seconda manche Nash si accorse della rottura di un bullone sul bob. Monti lo seppe appena terminata la propria manche. Pur essendo in testa alla gara, rimosse un bullone dal bob italiano o lo fece portare ai britannici, permettendo loro di continuare la competizione. Nash e il suo compagno Robin Dixon vinsero così la medaglia d’oro. Monti, in coppia con Sergio Siorpaes, quella di bronzo. Per questo gesto di estrema lealtà sportiva, al bobbista italiano fu attribuita la medaglia Pierre De Coubertin – la prima della storia. L’onorificenza, conferita a chi dimostra particolari doti di sportività arricchisce il palmarès del Rosso Volante, tra cui spiccano 6 medaglie olimpiche (2 d’oro nella successiva edizione dei giochi a Grenoble) e una decina di titoli mondiali.
“Nash non ha vinto perché gli ho dato il bullone. Ha vinto perché è andato più veloce” fu la dichiarazione di Monti alla stampa.
Ci piace che sia questa cartolina d’epoca, conservata tra i tesori dell’archivio Publifoto, ad accompagnare lo svolgimento dell’attuale edizione dei Giochi Olimpici Invernali 2010.
(Daniela Mericio/Olycom)