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Archive for gennaio 2010

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E la copertina non poteva che essere Olycom! Ci sentiamo di aggiungere, con la più profonda umiltà, naturalmente. “Full of life”, il libro più tradotto e più amato di Fante, è al tempo stesso il più comico ed il più autobiografico.

Un libro che anticipa il beat e l’umanità sfrenata e beona di Bukowski, precursore dell’America on the road, dei Tom Waits e dei Jarmush, delle piccole tragedie coi loro controcanti umoristici. Sarà per questo che i ricercatori Einaudi e Olycom hanno trovato quel di più di sensibilità iconografica?

Marco Sannella (Olycom)

E se questo post fosse una canzone, sarebbe..

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l telethon Hope for Haiti now, condotto da George Clooney e dal rapper di origini haitiane Wyclef Jean, ha raccolto oltre 57 milioni di dollari.

Lo hanno annunciato gli organizzatori, definendo la cifra raccolta un record per quanto riguarda le donazioni pubbliche in un evento del genere e aggiungendo che si tratta di dati ancora “preliminari”.

Gli organizzatori hanno aggiunto che l’album “Hope for Haiti Now” — diffuso da ieri su iTunes — è stato quello che ha ottenuto più pre-ordini in una sola giornata nella storia di iTunes ed è attualmente al primo posto della classifica iTunes in 18 paesi.

Le due ore di telethon, a cui hanno partecipato oltre 100 artisti, sono state trasmesse dalle tv in tutto il mondo, oltre che online e sui telefonini.

L’incasso sarà diviso tra varie organizzazione di aiuti, tra cui il Clinton Bush Haiti Fund, il Programma alimentare mondiale dell’Onu, Oxfam America, la Croce rossa, l’Unicef e Yele Haiti Foundation.

LOS ANGELES (Reuters)

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“Nel regno digitale si può provare a tenere a bada ciò che è Free”, Chris Anderson, scrive, “ma alla fine sarà comunque la forza di gravità economica a vincere”.

Se questo post fosse una canzone, sarebbe..

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Fine del web gratis?  Sempre più editori si muovono perché l’era del ‘tutto gratis su Internet’ arrivi al capolinea.

Il New York Times, il quotiano online più visitato al mondo (primato sul web che vale 20 milioni di utenti unici) dopo essere stato costretto a ipotecare parte del proprio grattacielo a Manhattan, tenta ora di correre al riparo cercando altre fonti di guadagno. Dopo 5 anni dall’ultimo tentativo infatti, il NYT  sta programmando di mettere di nuovo a pagamento le notizie sul web. L’ipotesi annunciata è quella di una sorta di tassametro per l’accesso agli articoli distribuiti in formato digitale che in modo graduale scatterà a partire da gennaio 2011. Il tutto realizzato con un alleato-chiave: il misterioso “tablet” che Apple presenterà il 27 gennaio prossimo.

In questo momento nel mercato delle news i modelli di vendita delle informazioni online sono due:

IL MODELLO del WALL STREET JOURNAL:  Il quotidiano di Murdoch prevede che chi non è abbonato possa leggere solo poche righe per articolo. Solo gli abbonati hanno accesso a tutto pagando 1,99 dollari alla settimana.

IL MODELLO del FINANCIAL TIMES:  Segue un modello a tassametro.  Solo dieci notizie al mese sono gratuite, dopo di che scatta la richiesta di pagamento. Si pagano 6,99 sterline alla settimana per navigare il sito, 5 anni di archivio e tutte le rubriche.

Altri invece promuovono la diffusione gratuita dei contenuti online:

THE GUARDIAN:  Il sito è gratuito ma l’applicazione iPhone costa invece 2,99 sterline.

TELEGRAPH: Il quotidiano britannico ha ‘fuso’ insieme redazione cartacea e online ed è ora un colosso multimediale.

Il 2009 è stato l’anno nero per l’editoria USA, il volume di carta stampata è calato del 43% negli ultimi 5 anni. Le entrate pubblicitarie sono passate, dai 47 milioni di dollari del 2002 a poco più di 30 lo scorso anno.  Il Times spera di imporre come standard del settore giornalistico il proprio modello di vendita delle informazioni e la domanda a questo punto sorge spontanea:

Il pubblico sarà disposto ad aprire automaticamente il portafoglio? Voi che ne pensate?

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Venerdì 22 gennaio alle ore 20 di New York comincerà il telethon più globale della storia, sia a livello territoriale che mediatico, per la raccolta di fondi a sostegno del terremoto di Haiti.

Le due ore di maratona benefica saranno trasmesse da ABC, CBS, NBC, FOX, CNN, BET, The CW, HBO, MTV, VH1, CMT, PBS, TNT, Showtime, COMEDY CENTRAL, Bravo, E! Entertainment, National Geographic Channel, Oxygen, G4, CENTRIC, Current TV, Fuse, MLB Network, EPIX, Palladia, SoapNet, Style, Discovery Health, Planet Gree ed emittenti canadesi come CBC Television, CTV, Global Television e MuchMusic. Hope for Haiti Now sarà trasmesso a livello internazionale su BET International, CNN International, National Geographic e MTV Networks International.

PictureGroup (rappresentato in esclusiva da Olycom in Italia) è una delle tre Agenzie che copriranno in esclusiva l’evento.
Sia Olycom che PictureGroup rinunceranno alle loro royalties – così facendo tutti i proventi ricavati della vendita delle immagini saranno devoluti in beneficenza.

Partecipa anche tu a questa iniziativa, acquistando le immagini dell’evento da Olycom! Ti informeremo tempestivamente sull’ammontare raccolto e offerto in beneficenza. La speranza di Haiti siamo anche noi.

Hope for Haiti Now ospiterà più di cento nomi del cinema, della TV e della musica e sarà presentato da George Clooney a Los Angeles e da Wyclef Jean a New York, con collegamenti da Haiti con Anderson Cooper della CNN.

Il Clinton Bush Haiti Fund e il Programma Alimentare delle Nazioni Unite si sono aggiunte alla lista delle associazioni benefiche di Hope for Haiti Now, di cui fanno parte anche Oxfam America, Partners in Health, la Croce Rossa, UNICEF e la Fondazione Yele Haiti. Tutto il denaro raccolto sarà diviso equamente tra tutte le organizzazioni.

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Westend61 nasce a Monaco nel 2003,  oggi è in grado di offrire una collezione RF e una RM fatte d’immagini fresche e creative che spaziano dal lifestyle, al beauty, al people.

Westend61 si distingue per il suo linguaggio visivo europeo e per la capacità di produrre immagini altamente creative e molto contemporanee.

I destinatari delle immagini di Westend61 sono le agenzie di pubblicità, gli studi grafici, ma anche i clienti corporate ed editoriali, nonchè tutte le case editrici.

Da oggi Olycom rappresenta l’agenzia tedesca in Italia, oltre 60.000 nuove immagini a tua disposizione.

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Da oggi Olycom fornisce le immagini di Photo12. La nota agenzia francese oltre ad essere nota per la sua ricca collezione cinematografica, distribuisce gli archivi di celebri fotografi del passato e produce reportage che spaziano su vari contenuti:

Cinema: 270.000 ritratti di attori e registi posati e nei backstage, fotogrammi tratti dai grandi classici ai film più recenti.

Celebrity: 20.000 scatti di personaggi noti nel campo dell’arte, della musica e del cinema.

Fine Art: 80.000 immagini di opere d’arte provenienti da Europa, Cina e America Latina.

Storia: 190.000 documenti che ripercorrono gli eventi storici e i personaggi dalle origini a oggi.

Viaggi, civiltà, religione e life-style: people, luoghi, oggetti e culture, 140.000 immagini da Europa, Cina, Asia Centrale, America Latina e Medio Oriente.

Tra i professionisti che Photo12 rappresenta ricordiamo i grandi fotografi delle star degli anni Cinquanta e Sessanta come Jean-Marie Périer e Benno Graziani, il reporter di viaggio Ludovic Maisant e il fotogiornalista Maher Attar specializzato nel Medio Oriente.

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«Scatti artificiali privi di pensiero»
di Daniele Lepido

«Io sono un cronista non un creativo. La realtà la voglio documentare così com’è, senza stravolgerla ma soprattutto accantonando qualsiasi tentazione di renderla più accattivante in maniera artificiale. Ecco perché il digitale non mi piace: si scontra con la mia mentalità di fotoreporter».
È una bocciatura senza appello quella che Gianni Berengo Gardin, classe 1930, uno dei padri nobili della fotografia moderna, fa del digitale. Lui che scatta esclusivamente in analogico e in bianco e nero non teme di fare alcuna battaglia di retroguardia. E non solo perché le sue foto, da cinquant’anni, parlano per lui, ma anche perché alla base di questa scelta ontologica c’è una filosofia precisa, «se vuole la filosofia di uno che è un privilegiato», sostiene.
Vecchie lastre e pellicole contro bit e computer?
Certo e la mia non è una presa di posizione snob ma una scelta precisa che affonda le sue radici nel modo di concepire la fotografia.
Si può spiegare meglio?
Guardi, in giro vedo la pubblicità di una nota casa che produce macchine fotografiche che dice una cosa del tipo: “non pensare scatta”. Ecco l’errore, io prima di scattare ci penso eccome! Con il digitale viene meno questa attenzione, l’occhio si accomoda, perde acume. Tanto se faccio mille foto una buona ci sarà, è il ragionamento.
E invece?
E invece c’è una bella differenza tra fotografia e immagine: la prima deve documentare la seconda invece può essere creativa anche se non necessariamente veritiera. Ecco perché mi piace parlare di etica delle fotografie.
Cosa significa?
Io metto dietro alle mie stampe un timbro che dice “foto non ritoccata al computer”. È una sorta di garanzia di genuinità, come si fa con il vino o il cibo. Niente finzioni, chi guarda le mie foto deve ritrovare il mio stesso sguardo senza ambiguità. L’importanza di essere testimone, di avere la fiducia di chi ri-osserva il tuo sguardo: sono tutte cose che contano.
E allora chissà cosa ne pensa del fotoritocco…
È il male assoluto (ride, ndr), un taroccamento per cambiare il dna del reale senza chiedergli il permesso.
Eppure non può non riconoscere che il digitale abbia anche dei vantaggi.
Sì, è vero. Per esempio è interessante poter scattare a iso diversi, variando la sensibilità della pellicola con un clic. Così come è molto comodo poter mandare le fotografie via e-mail un attimo dopo averle scattate.
Ma è vero che le pellicole non si trovano più?
Figuriamoci! È una falsità, frutto della campagna terroristica di certe case che producono le fotocamere digitali. Ma lo sa che Kodak è uscita l’anno scorso con due pellicole nuove, nonostante la crisi e la ristrutturazione aziendale? E poi le confesso una cosa: a Milano ho trovato dei rullini cinesi, in bianco e nero, a un euro. Non saranno un granché ma per un dilettante possono andare benone.

13 gennaio 2010

Voi cosa ne pensate?

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